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Biometano Borgo Carso: l’ISDE scrive alla sindaca: “rischi per la salute”

L’ ISDE Latina – Associazione Italiana Medici per l’Ambiente ha recapitato una lettera alla sindaca, Matilde Celentano, in merito alla costruzione della centrale a biometano a Borgo Carso. La lettera mette in evidenza alcune criticità del tipo di impianto che dovrà sorgere presso Strada Casal delle Palme, tra cui, secondo il firmatario Pasquale Milo, vi sono rischi per la salute dei cittadini.

Tra gli scopi dell’associazione, si legge nella lettera, c’è quello di promuovere e organizzare iniziative, finalizzate alla conoscenza dei rischi legati all’inquinamento ambientale e alle possibilità e strategie atte a ridurli in stretta collaborazione con le istituzioni locali e provinciali interessate.

La lettera arriva subito dopo la notizia data da questo blog della sconfitta patita dal Comune di Latina al T.A.R nei confronti della Neoagroenergie SRL, cioè l’azienda che vorrebbe costruire la centrale a biometano lungo Strada Casal delle Palme.

Biometano a Borgo Carso: la posizione dell’ISDE

L’ Associazione Italiana Medici per l’Ambiente si dice contraria alla costruzione di questi impianti nella nostra provincia che, secondo l’ISDE, ha già pagato a caro prezzo in danni ambientali con il trascorrere degli anni.

I medici si dicono contrari in particolare alla realizzazione di impianti di trattamento della frazione organica dei rifiuti(scarti umidi, urbani ed agricoli) mediante digestione anaerobica, perchè ritenuta poco sostenibile e potenzialmente dannosa, oltre che molto costosa. Come per gli inceneritori di rifiuti senza i generosi incentivi statali legati alla produzione di energia nessun imprenditore realizzerebbe questi inpianti, tanto che quando gli incentivi vengono a mancare gli impianti chiudono.

I rischi

Ma perchè per l’ISDE questo tipo di centrale sarebbe potenzialmente dannosa? Il problema individuato dai medici per l’ambiente sarebbe nelle emissioni di sostanze che, secondo l’I.A.R.C .(Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro), sarebbero cancerogene. Proprio da questo presupposto nasce la preoccupazione dei Medici per l’Ambiente per la salute, soprattutto nei territori limitrofi e per le famiglie che abitano nella zona attorno a questi impianti.

Lo sviluppo di tali centrali provocherebbe uno sfruttamento intensivo dei terreni agricoli per la coltivazione di materiale, che deve essere poi bruciato e non destinato a consumo umano o animale e determinerebbe inoltre un enorme utilizzo di fertilizzanti e agrofarmaci per tali coltivazioni”.

Le alternative

Nella lettera l’ISDE elenca le possibili alternative, giudicate maggiormente competitive. “Sono possibili alternative notevolmente più economiche e sostenibili, come la promozione di varie forme di autocompostaggio(domestico e di comunità) e soprattutto la realizzazione di impianti di compostaggio aerobico tradizionale progettati e dimensionati in base al reale fabbisogno”, si legge nella lettera.

Impianti realmente dimensionati e non solo, i Medici per l’Ambiente ritengono che sia importante anche la raccolta porta a porta: Le soluzioni alternative a questi “impianti inquinanti” ci sono e vanno ricercate in una rigorosa e corretta gestione dei rifiuti che, se realizzata attraverso la raccolta differenziata “porta a porta”, portata alla massima percentuale possibile, e con una reale politica del riuso, del riciclo e della riduzione dei rifiuti, non ha alcun bisogno della realizzazione di un impianto di biodigestione.

La situazione

Il Comune di Latina ha perso al TAR dopo il ricorso portato avanti dalla NEOAGROENERGIE, l’azienda che vorrebbe realizzare la centrale a biometano presso Borgo Carso. Fonti vicine alla maggioranza parlano di un ricorso al Consiglio di Stato dato praticamente per certo. Intanto i residenti aspettano la sindaca Matilde Celentano e l’assessore all’urbanistica, Annalisa Muzio, per un incontro chiarificatore al borgo dopo la sconfitta al TAR.

Tanti i dubbi e le domande dei residenti, chissà se troveranno risposta.

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