Una doccia fredda per i residenti di Strada Casal delle Palme che si erano opposti all’edificazione della centrale a biometano della Neoagroenergie SRL è arrivata con la pubblicazione della sentenza della sezione del TAR di Latina. Il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso della Neoagroenergie rispetto al diniego emesso dalla giunta Celentano in merito all’edificazione della centrale a biometano a Borgo Carso.
Biometano a Borgo Carso: i fatti
La Neoagroenergie è un’impresa attiva, tra l’altro, nel ramo della produzione di energia elettrica e termica da fonti energetiche rinnovabili, assimilate e convenzionali. L’azienda con un’istanza protocollata il 27 ottobre 2022 ha attivato presso il Comune di Latina la Procedura Abilitativa Semplificata (P.A.S.) di c per la costruzione di un impianto di produzione di biometano agricolo (che cioè utilizza materie provenienti da attività agricola, forestale, di allevamento, alimentare e agroindustriale non costituenti rifiuto).
Si tratta, in particolare, di una centrale dalla capacità produttiva ottenuta mediante raffinazione di biogas proveniente da fermentazione anaerobica, che la società vorrebbe realizzare lungo Strada Casal delle Palme, in località Borgo Carso.
L’annullamento del Comune
A ottobre del 2023 il Comune di Latina ha richiesto alla Neoagroenergie documentazione integrativa rispetto alla progettazione della centrale, documentazione che, secondo quanto scritto nella sentenza del TAR, è stata fornita una settimana dopo la richiesta dell’ente.
Il 7 novembre il Comune ha comunicato l’avvio del procedimento di annullamento in autotutela del procedimento fornendo le seguenti argomentazioni:
- La documentazione integrativa sarebbe risultata carente
- La strada presso cui dovrebbe sorgere la centrale, secondo l’ente, sarebbe inidonea
- Assenza della documentazione tecnica per la connesione alla rete del GSE
- Mancanza dell’autorizzazione sismica del Genio civile regionale, l’autorizzazione antincendi del Comando provinciale vigili del fuoco di Latina, l’autorizzazione della Provincia di Latina in merito alle emissioni in atmosfera.
Dopo aver ricevuto documentazione integrativa dalla società, il comune ha comunque proceduto all’annullamento d’ufficio della P.A.S. dichiarando la documentazione integrativa carente e fornendo tale carenza come argomentazione per l’annullamento in autotutela.
Il ricorso
In seguito all’annullamento della P.A.S. la Neoagroenergie ha depositato un ricorso al T.A.R. il 13 febbraio di quest’anno. La società riteneva che, in mancanza di notifiche durante il decorso dei 30 giorni previsti dalla Procedura Abilitativa Semplificata, il Comune di Latina abbia agito oltre le proprie prerogative annullando il procedimento.
Inoltre secondo la società il comune ha violato i principi in tema di autotutela e di quelli sul legittimo
affidamento, nonché eccesso di potere, poiché l’esercizio del potere di secondo grado è avvenuto senza che la procedura potesse considerarsi illegittima e senza alcuna indicazione dell’interesse pubblico, diverso dal mero ripristino della legalità ed ascrivibile alla sicurezza pubblica ed all’ambiente, ad impedire la realizzazione di un impianto comunque di pubblica utilità e senza alcuna particolare considerazione circa l’interesse della società ricorrente inciso dal provvedimento di autotutela, che peraltro si fonda su mere carenze documentali e non sull’incompatibilità del progetto dell’impianto.
La sentenza
Tramite la sentenza pubblicata due giorni fa, il TAR ha giudicato ammissibile il ricorso della Neoagroenergie, smontando de facto le argomentazioni presentate dal Comune di Latina.
Eppure il Tribunale Amministrativo nell’analisi è abbastanza chiaro: “non si comprende il motivo per cui l’Amministrazione, pur potendo agevolmente e immediatamente interdire l’attività di Neoagroenergie s.r.l. su talibasi, si sia attivata soltanto a ridosso del termine decadenziale del potere di riesame”.
Inoltre i giudici hanno dichiarato come “scollegate dal progetto in essere” le osservazioni del comune in merito alla rete viaria, anzi, secondo il T.A.R sarebbe compito del comune “assicurare al pubblico degli utenti un’infrastruttura di comunicazione terrestre sicura e mantenuta in ordine”.
Senza dimenticare l’osservazione del tribunale secondo cui: “alcun particolare approfondimento è stato svolto dal Comune di Latina al fine di evidenziare un interesse pubblico avente una simile consistenza, tale non potendosi ritenere quello sotteso alle considerazioni svolte in proposito della situazione della rete viaria in prossimità del sito di localizzazione dell’impianto”.
Il comune ha ancora la possibilità di ricorrere al Consiglio di Stato per evitare l’edificazione di una centrale a biometano a Borgo Carso.
Cos’è la P.A.S (Procedura Abilitativa Semplificata)
L’articolo 6 del Decreto Legislativo 28/2011 stabilisce la Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (come impianti fotovoltaici ed eolici) al fine di semplificare la burocrazia e velocizzare la realizzazione degli impianti.
Il suo obiettivo principale è promuovere lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili, in particolare solari, riducendo i tempi di attesa e le spese per ottenere le autorizzazioni necessarie per la costruzione dell’impianto.
In generale, la Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) richiede meno passaggi rispetto alla Procedura Ordinaria (AUA) e quindi richiede tempi di attesa più brevi. Di conseguenza, gli investitori avranno la possibilità di completare i progetti più rapidamente e di iniziare la produzione di energia verde.